𝟑𝟎.𝟎𝟎𝟎 𝐨𝐩𝐩𝐮𝐫𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝟑𝟎.𝟎𝟎𝟎 𝐚𝐛𝐢𝐭𝐚𝐧𝐭𝐢? …𝐧𝐞𝐬𝐬𝐮𝐧 𝐝𝐢𝐥𝐞𝐦𝐦𝐚 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞́ 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝟓𝟎.𝟎𝟎𝟎!

𝐏𝐑𝐄𝐌𝐄𝐒𝐒𝐀

Vi ricordo che il PNRR, prevede alla Missione 2 (𝑅𝑖𝑣𝑜𝑙𝑢𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑣𝑒𝑟𝑑𝑒 𝑒 𝑇𝑟𝑎𝑛𝑠𝑖𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑒𝑐𝑜𝑙𝑜𝑔𝑖𝑐𝑎), Componente 2 (𝐸𝑛𝑒𝑟𝑔𝑖𝑎 𝑟𝑖𝑛𝑛𝑜𝑣𝑎𝑏𝑖𝑙𝑒, 𝑖𝑑𝑟𝑜𝑔𝑒𝑛𝑜, 𝑟𝑒𝑡𝑒 𝑒 𝑚𝑜𝑏𝑖𝑙𝑖𝑡𝑎̀ 𝑠𝑜𝑠𝑡𝑒𝑛𝑖𝑏𝑖𝑙𝑒), Investimento 1.2 (𝑃𝑟𝑜𝑚𝑜𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑟𝑖𝑛𝑛𝑜𝑣𝑎𝑏𝑖𝑙𝑖 𝑝𝑒𝑟 𝑙𝑒 𝑐𝑜𝑚𝑢𝑛𝑖𝑡𝑎̀ 𝑒𝑛𝑒𝑟𝑔𝑒𝑡𝑖𝑐ℎ𝑒 𝑒 𝑙’𝑎𝑢𝑡𝑜𝑐𝑜𝑛𝑠𝑢𝑚𝑜) una sovvenzione per la realizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, accoppiati a sistemi di stoccaggio inseriti in configurazioni di autoconsumo collettivo e comunità delle energie rinnovabili, in particolare in Comuni con meno di 5.000 abitanti per una potenza complessiva pari almeno a 2 GW ed una produzione indicativa di almeno 2.500 GWh/anno.

La scadenza di tale contributo è il 30 Giugno 2026 “…𝒇𝒂𝒕𝒕𝒐 𝒔𝒂𝒍𝒗𝒐 𝒊𝒍 𝒑𝒓𝒆𝒗𝒆𝒏𝒕𝒊𝒗𝒐 𝒆𝒔𝒂𝒖𝒓𝒊𝒎𝒆𝒏𝒕𝒐 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒆 𝒓𝒊𝒔𝒐𝒓𝒔𝒆 𝒅𝒊𝒔𝒑𝒐𝒏𝒊𝒃𝒊𝒍𝒊…” come stabilisce il Decreto CACER.
Questa sovvenzione è stata regolata di dettaglio nel Decreto del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica del 7 dicembre 2023, n. 414 (Decreto CACER) e poi ad Aprile 2024 nelle Regole Operative GSE attribuendo la facoltà di beneficiare di un “𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐢𝐛𝐮𝐭𝐨 𝐚 𝐟𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐩𝐞𝐫𝐝𝐮𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝟒𝟎%” per la realizzazione di impianti da fonte rinnovabile destinati alle Comunità Energetiche Rinnovabili.

Il 16 Maggio 2025, giorno questo in cui noi Commercialisti eravamo oberati dalle scadenze fiscali, è giunto a cel sereno il Comunicato Stampa del MASE con il quale è stato annunciato che il Ministro Fratin ha firmato il Decreto che introduce importanti modifiche alla disciplina di incentivazione delle CER e delle altre configurazioni di autoconsumo, e su cui spicca l’ampliamento dell’ambito della misura finanziata dal PNRR ai Comuni con popolazione inferiore ai 50 mila abitanti.
Tale annuncio risolve le forti aspettative che si erano create quando il Ministro aveva annunciato al Key Energy 2025 che il Ministero stava lavorando all’estensione a 30.000 abitanti, ma che fino all’altro ieri era rimasta solo una dichiarazione di principio.

Aspettative che peraltro erano cresciute dopo che con la pubblicazione del Decreto Ministeriale n° 59 del 28 febbraio 2025 (pubblicato il 24.03.2025), 𝐞̀ 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐚 𝐩𝐫𝐨𝐫𝐨𝐠𝐚𝐭𝐚 𝐥𝐚 𝐜𝐡𝐢𝐮𝐬𝐮𝐫𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐬𝐩𝐨𝐫𝐭𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐞 𝐫𝐢𝐜𝐡𝐢𝐞𝐬𝐭𝐞 𝐝𝐢 𝐢𝐧𝐜𝐞𝐧𝐭𝐢𝐯𝐨 𝐝𝐚𝐥 𝟑𝟏 𝐌𝐚𝐫𝐳𝐨 𝟐𝟎𝟐𝟓 𝐚𝐥 𝟑𝟎 𝐍𝐨𝐯𝐞𝐦𝐛𝐫𝐞 𝟐𝟎𝟐𝟓 𝐞𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐥𝐞 𝐨𝐫𝐞 𝟏𝟖:𝟎𝟎.

Bisogna però essere chiari e precisi, perché le disposizioni del Decreto Correttivo entreranno in vigore soltanto con la pubblicazione in G.U. del Decreto, ossia dopo che la Corte dei Conti effettuerà le verifiche di competenza e soprattutto dopo l’approvazione della decisione di esecuzione del Consiglio della Commissione Europea per la formalizzazione degli esiti del processo di riprogrammazione del PNRR, tuttavia si apre sicuramente già oggi un nuovo scenario, visto peraltro che non credo che il Ministro si sia “azzardato” a formalizzare tale provvedimento correttivo senza le preventive interlocuzioni con tutte le parti in gioco.

E’ inoltre opportuno segnalare che le disposizioni del correttivo “…𝑠𝑖 𝑎𝑝𝑝𝑙𝑖𝑐𝑎𝑛𝑜 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑎𝑖 𝑝𝑟𝑜𝑔𝑒𝑡𝑡𝑖 𝑝𝑟𝑒𝑠𝑒𝑛𝑡𝑎𝑡𝑖 𝑖𝑛 𝑑𝑎𝑡𝑎 𝑎𝑛𝑡𝑒𝑐𝑒𝑑𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑑𝑎𝑡𝑎 𝑑𝑖 𝑒𝑛𝑡𝑟𝑎𝑡𝑎 𝑖𝑛 𝑣𝑖𝑔𝑜𝑟𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑠𝑡𝑒𝑠𝑠𝑜 𝑠𝑒𝑐𝑜𝑛𝑑𝑜 𝑙𝑒 𝑚𝑜𝑑𝑎𝑙𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑖𝑠𝑐𝑖𝑝𝑙𝑖𝑛𝑎𝑡𝑒 𝑑𝑎𝑙𝑙𝑒 𝑟𝑒𝑔𝑜𝑙𝑒 𝑜𝑝𝑒𝑟𝑎𝑡𝑖𝑣𝑒…” GSE che dovranno a breve essere aggiornate.
Dobbiamo quindi attendere che il GSE pubblichi le nuove Regole Operative per rendere operative le forti incentivazioni previste dal Decreto Correttivo.

Ma vediamo nel dettaglio le modifiche che sono state introdotte.

𝐒𝐔𝐋𝐋’𝐄𝐒𝐓𝐄𝐍𝐒𝐈𝐎𝐍𝐄 𝐀 𝟓𝟎.𝟎𝟎𝟎 𝐀𝐁𝐈𝐓𝐀𝐍𝐓𝐈

La prima più significativa modifica è, come detto, l’introduzione della possibilità di usufruire del contributo a fondo perduto del PNRR a favore delle “𝒄𝒐𝒎𝒖𝒏𝒊𝒕𝒂̀ 𝒆𝒏𝒆𝒓𝒈𝒆𝒕𝒊𝒄𝒉𝒆 𝒆𝒅 𝒂𝒊 𝒔𝒊𝒔𝒕𝒆𝒎𝒊 𝒅𝒊 𝒂𝒖𝒕𝒐𝒄𝒐𝒏𝒔𝒖𝒎𝒐 𝒄𝒐𝒍𝒍𝒆𝒕𝒕𝒊𝒗𝒐 𝒏𝒆𝒊 𝑪𝒐𝒎𝒖𝒏𝒊 𝒄𝒐𝒏 𝒑𝒐𝒑𝒐𝒍𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒊𝒏𝒕𝒆𝒓𝒊𝒐𝒓𝒆 𝒂 50.000 𝒂𝒃𝒊𝒕𝒂𝒏𝒕𝒊”.

Sulla novità c’è poco da dire salvo ricordare che tale contributo a fondo perduto è stato espressamente introdotto non per tutte le sette configurazioni di autoconsumo collettivo ma soltanto per le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e per i Gruppi di Autoconsumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente (GAC oppure AUC), quest’ultimi impostati principalmente come strumenti per le gestioni dell’energia condivisa in ambiti condominiali.

𝐒𝐔𝐋 𝐍𝐔𝐎𝐕𝐎 𝐓𝐄𝐑𝐌𝐈𝐍𝐄 𝐃𝐄𝐋 𝟑𝟏 𝐃𝐈𝐂𝐄𝐌𝐁𝐑𝐄 𝟐𝟎𝟐𝟕

Con il precedente Decreto CACER era stabilito che “…𝐺𝑙𝑖 𝑖𝑚𝑝𝑖𝑎𝑛𝑡𝑖 𝑎𝑚𝑚𝑒𝑠𝑠𝑖 𝑎𝑙 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑟𝑖𝑏𝑢𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑐𝑢𝑖 𝑎𝑙 𝑝𝑟𝑒𝑠𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑡𝑖𝑡𝑜𝑙𝑜 𝑑𝑒𝑣𝑜𝑛𝑜 𝑒𝑛𝑡𝑟𝑎𝑟𝑒 𝑖𝑛 𝑒𝑠𝑒𝑟𝑐𝑖𝑧𝑖𝑜 𝑒𝑛𝑡𝑟𝑜 𝑑𝑖𝑐𝑖𝑜𝑡𝑡𝑜 𝑚𝑒𝑠𝑖 𝑑𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑑𝑎𝑡𝑎 𝑑𝑖 𝑎𝑚𝑚𝑖𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑎𝑙 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑟𝑖𝑏𝑢𝑡𝑜 𝑒 𝑐𝑜𝑚𝑢𝑛𝑞𝑢𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑜𝑙𝑡𝑟𝑒 𝑖𝑙 30 𝑔𝑖𝑢𝑔𝑛𝑜 2026…”
Il nuovo testo del Decreto CACER prevede invece che gli impianti ammessi al contributo devono sottostare ad una duplice condizione:
𝐚) devono “…𝒄𝒐𝒎𝒑𝒍𝒆𝒕𝒂𝒓𝒆 𝒊 𝒍𝒂𝒗𝒐𝒓𝒊 𝒅𝒊 𝒓𝒆𝒂𝒍𝒊𝒛𝒛𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒅𝒆𝒍𝒍’𝒊𝒎𝒑𝒊𝒂𝒏𝒕𝒐 𝒅𝒊 𝒑𝒓𝒐𝒅𝒖𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒆𝒏𝒕𝒓𝒐 𝒊𝒍 30 𝒈𝒊𝒖𝒈𝒏𝒐 2026…” precisandosi che per data di completamento dei lavori si intende “…𝑙𝑎 𝑑𝑎𝑡𝑎 𝑑𝑖 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑙𝑒𝑡𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑑𝑒𝑖 𝑙𝑎𝑣𝑜𝑟𝑖 𝑑𝑖 𝑟𝑒𝑎𝑙𝑖𝑧𝑧𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙’𝑖𝑚𝑝𝑖𝑎𝑛𝑡𝑜, 𝑖𝑣𝑖 𝑖𝑛𝑐𝑙𝑢𝑠𝑒 𝑙𝑒 𝑜𝑝𝑒𝑟𝑒 𝑠𝑡𝑟𝑒𝑡𝑡𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑛𝑒𝑐𝑒𝑠𝑠𝑎𝑟𝑖𝑒 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑟𝑒𝑎𝑙𝑖𝑧𝑧𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑓𝑖𝑠𝑖𝑐𝑎 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑛𝑛𝑒𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑖𝑙 𝑠𝑜𝑔𝑔𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑟𝑖𝑐ℎ𝑖𝑒𝑑𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑒̀ 𝑡𝑒𝑛𝑢𝑡𝑜 𝑎 𝑟𝑒𝑛𝑑𝑒𝑟𝑒 𝑑𝑖𝑠𝑝𝑜𝑛𝑖𝑏𝑖𝑙𝑖 𝑠𝑢𝑙 𝑝𝑢𝑛𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑐𝑜𝑛𝑛𝑒𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒, 𝑜𝑣𝑒 𝑝𝑟𝑒𝑣𝑖𝑠𝑡𝑒, 𝑐𝑜𝑠𝑖̀ 𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑖𝑛𝑑𝑖𝑐𝑎𝑡𝑜 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑚𝑢𝑛𝑖𝑐𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑖 𝑢𝑙𝑡𝑖𝑚𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑖 𝑙𝑎𝑣𝑜𝑟𝑖 𝑐ℎ𝑒 𝑖𝑙 𝑠𝑜𝑔𝑔𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑏𝑒𝑛𝑒𝑓𝑖𝑐𝑖𝑎𝑟𝑖𝑜 𝑡𝑟𝑎𝑠𝑚𝑒𝑡𝑡𝑒 𝑎𝑙 𝑔𝑒𝑠𝑡𝑜𝑟𝑒 𝑑𝑖 𝑟𝑒𝑡𝑒 𝑎𝑖 𝑠𝑒𝑛𝑠𝑖 𝑑𝑖 𝑞𝑢𝑎𝑛𝑡𝑜 𝑝𝑟𝑒𝑣𝑖𝑠𝑡𝑜 𝑑𝑎𝑙 𝑇𝑒𝑠𝑡𝑜 𝐼𝑛𝑡𝑒𝑔𝑟𝑎𝑡𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑒 𝐶𝑜𝑛𝑛𝑒𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑖 𝐴𝑡𝑡𝑖𝑣𝑒 (𝑇𝐼𝐶𝐴)…” includendo pertanto le opere di connessione;
𝐛) e devono ““…𝒆𝒏𝒕𝒓𝒂𝒓𝒆 𝒊𝒏 𝒆𝒔𝒆𝒓𝒄𝒊𝒛𝒊𝒐 𝒆𝒏𝒕𝒓𝒐 𝒗𝒆𝒏𝒕𝒊𝒒𝒖𝒂𝒕𝒕𝒓𝒐 𝒎𝒆𝒔𝒊 𝒅𝒂𝒍𝒍𝒂 𝒅𝒂𝒕𝒂 𝒅𝒊 𝒄𝒐𝒎𝒑𝒍𝒆𝒕𝒂𝒎𝒆𝒏𝒕𝒐 𝒅𝒆𝒊 𝒍𝒂𝒗𝒐𝒓𝒊 𝒆 𝒄𝒐𝒎𝒖𝒏𝒒𝒖𝒆 𝒏𝒐𝒏 𝒐𝒍𝒕𝒓𝒆 𝒊𝒍 31 𝒅𝒊𝒄𝒆𝒎𝒃𝒓𝒆 2027..”

𝐒𝐢 𝐚𝐬𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞 𝐪𝐮𝐢𝐧𝐝𝐢 𝐚𝐝 𝐮𝐧 𝐚𝐦𝐩𝐥𝐢𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐭𝐞𝐦𝐩𝐨𝐫𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐢 𝐞𝐧𝐭𝐫𝐚𝐫𝐞 𝐢𝐧 𝐞𝐬𝐞𝐫𝐜𝐢𝐳𝐢𝐨 𝐧𝐨𝐧 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐞𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐢𝐥 𝟑𝟎 𝐆𝐢𝐮𝐠𝐧𝐨 𝟐𝟎𝟐𝟔 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐚, 𝐛𝐞𝐧𝐬𝐢 𝐞𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐢𝐥 𝟑𝟏 𝐃𝐢𝐜𝐞𝐦𝐛𝐫𝐞 𝟐𝟎𝟐𝟕, 𝐨𝐝 𝐚𝐥𝐦𝐞𝐧𝐨 𝐞𝐧𝐭𝐫𝐨 𝟐𝟒 𝐦𝐞𝐬𝐢 𝐝𝐚𝐥 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐥𝐞𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐢 𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐢.

𝐒𝐔𝐋𝐋𝐀 𝐂𝐎𝐍𝐒𝐈𝐒𝐓𝐄𝐍𝐙𝐀 𝐃𝐄𝐋𝐋’𝐀𝐍𝐓𝐈𝐂𝐈𝐏𝐎

Nel precedente Decreto CACER era inoltre previsto che “𝑠𝑢 𝑒𝑠𝑝𝑟𝑒𝑠𝑠𝑎 𝑟𝑖𝑐ℎ𝑖𝑒𝑠𝑡𝑎 𝑑𝑎 𝑝𝑎𝑟𝑡𝑒 𝑑𝑒𝑖 𝑏𝑒𝑛𝑒𝑓𝑖𝑐𝑖𝑎𝑟𝑖, 𝑢𝑛’𝑎𝑛𝑡𝑖𝑐𝑖𝑝𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑓𝑖𝑛𝑜 𝑎𝑙 10% 𝑑𝑒𝑙 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑟𝑖𝑏𝑢𝑡𝑜 𝑠𝑒𝑐𝑜𝑛𝑑𝑜 𝑙𝑒 𝑚𝑜𝑑𝑎𝑙𝑖𝑡𝑎̀ 𝑒 𝑙𝑒 𝑔𝑎𝑟𝑎𝑛𝑧𝑖𝑒 𝑖𝑛𝑑𝑖𝑣𝑖𝑑𝑢𝑎𝑡𝑒 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑅𝑒𝑔𝑜𝑙𝑒 𝑂𝑝𝑒𝑟𝑎𝑡𝑖𝑣𝑒 […GSE…]…” 𝐦𝐞𝐧𝐭𝐫𝐞 𝐨𝐫𝐚 𝐥’𝐚𝐧𝐭𝐢𝐜𝐢𝐩𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐩𝐮𝐨̀ 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐜𝐞𝐬𝐬𝐚 𝐟𝐢𝐧𝐨 𝐚𝐥 𝟑𝟎% 𝐝𝐞𝐥 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐢𝐛𝐮𝐭𝐨 𝐫𝐢𝐜𝐡𝐢𝐞𝐬𝐭𝐨.

L’erogazione del saldo permane a completamento dei lavori sulla base della presentazione della richiesta di rimborso finale da parte del beneficiario, comprensiva della documentazione a comprova della conclusione dei progetti agevolati ma ora l’“…𝑎𝑣𝑣𝑒𝑛𝑢𝑡𝑎 𝑠𝑜𝑡𝑡𝑜𝑠𝑐𝑟𝑖𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑙 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑟𝑎𝑡𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑖𝑛𝑐𝑒𝑛𝑡𝑖𝑣𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑙’𝑒𝑟𝑜𝑔𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑔𝑙𝑖 𝑖𝑛𝑐𝑒𝑛𝑡𝑖𝑣𝑖 𝑑𝑖 𝑐𝑢𝑖 𝑎𝑙 𝑇𝑖𝑡𝑜𝑙𝑜 𝐼𝐼…” (…che disciplina il Fondo Perduto PNRR…) non costituisce più una condizione procedurale per il pagamento del saldo ma una condizione per la revoca dell’intero contributo.
Ed infatti il contributo a PNRR è revocato nei casi di:
𝐚) perdita di uno o più dei requisiti di ammissibilità di cui all’articolo 7, comma 2 del Decreto CACER;
𝐛) dichiarazioni mendaci contenute nell’istanza di accesso al contributo o rese in qualunque altra fase del procedimento;
𝐜) violazione dei principi generali di DNSH e tagging climatico;
𝐝) mancato rispetto dei tempi massimi previsti per la realizzazione degli interventi di cui all’articolo 7, comma 3 del Decreto CACER;
𝐞) 𝐞𝐝 𝐨𝐫𝐚 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐧𝐞𝐥 𝐜𝐚𝐬𝐨 𝐝𝐢 “…𝒎𝒂𝒏𝒄𝒂𝒕𝒂 𝒔𝒐𝒕𝒕𝒐𝒔𝒄𝒓𝒊𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒅𝒆𝒍 𝒄𝒐𝒏𝒕𝒓𝒂𝒕𝒕𝒐 𝒅𝒊 𝒊𝒏𝒄𝒆𝒏𝒕𝒊𝒗𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒑𝒆𝒓 𝒍’𝒆𝒓𝒐𝒈𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒅𝒆𝒈𝒍𝒊 𝒊𝒏𝒄𝒆𝒏𝒕𝒊𝒗𝒊 𝒅𝒊 𝒄𝒖𝒊 𝒂𝒍 𝑻𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 𝑰𝑰…”
𝐂𝐨𝐧 𝐭𝐚𝐥𝐢 𝐦𝐨𝐝𝐢𝐟𝐢𝐜𝐡𝐞 𝐚 𝐦𝐞 𝐩𝐚𝐫𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐢 𝐬𝐢𝐚 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐬𝐨 𝐩𝐫𝐞𝐜𝐢𝐬𝐚𝐫𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐥𝐚 𝐦𝐚𝐧𝐜𝐚𝐭𝐚 𝐬𝐨𝐭𝐭𝐨𝐬𝐜𝐫𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐢𝐦𝐩𝐨𝐧𝐞 𝐥𝐚 𝐫𝐞𝐯𝐨𝐜𝐚 𝐝𝐢 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐨 𝐢𝐥 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐢𝐛𝐮𝐭𝐨 𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐩𝐚𝐠𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐬𝐚𝐥𝐝𝐨 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐩𝐨𝐭𝐞𝐯𝐚 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐧𝐝𝐞𝐫𝐬𝐢 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐞𝐜𝐞𝐝𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐟𝐨𝐫𝐦𝐮𝐥𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞.

𝐒𝐔𝐋𝐋𝐄 𝐒𝐏𝐄𝐒𝐄 𝐏𝐑𝐎𝐂𝐄𝐃𝐔𝐑𝐀𝐋𝐈 𝐀𝐋𝐋’𝐀𝐕𝐕𝐈𝐎 𝐃𝐄𝐈 𝐋𝐀𝐕𝐎𝐑𝐈

E’ interessante inoltre far notare che il precedente testo del Decreto CACER era stabilito che “…𝐿𝑒 𝑠𝑝𝑒𝑠𝑒 𝑑𝑒𝑣𝑜𝑛𝑜 𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟𝑒 𝑠𝑜𝑠𝑡𝑒𝑛𝑢𝑡𝑒 𝑠𝑢𝑐𝑐𝑒𝑠𝑠𝑖𝑣𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑎𝑙𝑙’𝑎𝑣𝑣𝑖𝑜 𝑑𝑒𝑖 𝑙𝑎𝑣𝑜𝑟𝑖 𝑝𝑒𝑛𝑎 𝑙𝑎 𝑙𝑜𝑟𝑜 𝑖𝑛𝑎𝑚𝑚𝑖𝑠𝑠𝑖𝑏𝑖𝑙𝑖𝑡𝑎̀..”.
Il nuovo testo, derogando alla regola generale che le spese debbano essere sostenute successivamente all’avvio dei lavori, prevede ora che le spese ammissibili tra quelle elencate nell’Allegato B del Decreto Cacer (ora Allegato 1) 𝐩𝐫𝐨𝐩𝐞𝐝𝐞𝐮𝐭𝐢𝐜𝐡𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐝𝐨𝐦𝐚𝐧𝐝𝐚 𝐧𝐨𝐧 𝐜𝐨𝐬𝐭𝐢𝐭𝐮𝐢𝐬𝐜𝐨𝐧𝐨 𝐚𝐯𝐯𝐢𝐨 𝐝𝐞𝐢 𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐢 𝐞 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐩𝐞𝐫𝐭𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐚𝐦𝐦𝐢𝐬𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐢.

𝐒𝐔𝐈 𝐓𝐄𝐑𝐌𝐈𝐍𝐈 𝐃𝐈 𝐐𝐔𝐈𝐄𝐓𝐀𝐍𝐙𝐀 𝐃𝐄𝐋𝐋𝐄 𝐒𝐏𝐄𝐒𝐄

E’ da far notare inoltre un’altra modifica rilevante apportata al Decreto CACER laddove sono disciplinati i termini entro cui le spese ammissibili devono essere quietanzate per poter accedere al contributo. Questa modifica impatta direttamente sulla gestione finanziaria e la tempistica di rendicontazione dei progetti agevolati.

Nel testo originario del Decreto CACER i, l’articolo 10, comma 6, stabiliva che “…𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑎𝑚𝑚𝑒𝑠𝑠𝑒 𝑠𝑜𝑙𝑜 𝑙𝑒 𝑠𝑝𝑒𝑠𝑒 𝑞𝑢𝑖𝑒𝑡𝑎𝑛𝑧𝑎𝑡𝑒 𝑒𝑛𝑡𝑟𝑜 𝑙𝑎 𝑑𝑎𝑡𝑎 𝑑𝑖 𝑒𝑛𝑡𝑟𝑎𝑡𝑎 𝑖𝑛 𝑒𝑠𝑒𝑟𝑐𝑖𝑧𝑖𝑜 𝑐𝑜𝑚𝑚𝑒𝑟𝑐𝑖𝑎𝑙𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙’𝑖𝑚𝑝𝑖𝑎𝑛𝑡𝑜 𝑒 𝑐𝑜𝑚𝑢𝑛𝑞𝑢𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑜𝑙𝑡𝑟𝑒 𝑖𝑙 30 𝑔𝑖𝑢𝑔𝑛𝑜 2026…”, fissando quindi un doppio vincolo, con la conseguenza che il 30 giugno 2026 rappresentava un termine ultimo invalicabile per le quietanze, a prescindere dalla data effettiva di entrata in esercizio, se questa fosse stata successiva.
Il nuovo correttivo al Decreto CACER interviene eliminando espressamente il riferimento alla “…𝑑𝑎𝑡𝑎 𝑑𝑖 𝑒𝑛𝑡𝑟𝑎𝑡𝑎 𝑖𝑛 𝑒𝑠𝑒𝑟𝑐𝑖𝑧𝑖𝑜 𝑐𝑜𝑚𝑚𝑒𝑟𝑐𝑖𝑎𝑙𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙’𝑖𝑚𝑝𝑖𝑎𝑛𝑡𝑜 𝑒 𝑐𝑜𝑚𝑢𝑛𝑞𝑢𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑜𝑙𝑡𝑟𝑒…” con la conseguenza che è stata rimossa la clausola che imponeva il termine del 30 giugno 2026 come data ultima esplicita per la quietanza delle spese.
𝐒𝐞𝐛𝐛𝐞𝐧𝐞 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐞 𝐬𝐜𝐚𝐝𝐞𝐧𝐳𝐞 (𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐢: 𝟑𝟎/𝟎𝟔/𝟐𝟎𝟐𝟔, 𝐞𝐬𝐞𝐫𝐜𝐢𝐳𝐢𝐨: 𝟑𝟏/𝟏𝟐/𝟐𝟎𝟐𝟕, 𝐬𝐚𝐥𝐝𝐨: 𝐚𝐥 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐥𝐞𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨) 𝐬𝐢𝐚𝐧𝐨 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐞 𝐝𝐞𝐟𝐢𝐧𝐢𝐭𝐞 𝐨 𝐦𝐚𝐧𝐭𝐞𝐧𝐮𝐭𝐞, 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐞𝐥𝐢𝐦𝐢𝐧𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐬𝐨𝐥𝐥𝐞𝐯𝐚 𝐮𝐧 𝐢𝐦𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐩𝐮𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐚𝐭𝐭𝐞𝐧𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞.

Mentre è vero, che il correttivo al Decreto CACER estende il termine per l’entrata in esercizio commerciale fino a ventiquattro mesi dalla data di completamento dei lavori e comunque non oltre il 31 dicembre 2027 e fissa il termine per il completamento dei lavori al 30 giugno 2026, la nuova formulazione elimina espressamente il riferimento “…𝑙𝑎 𝑑𝑎𝑡𝑎 𝑑𝑖 𝑒𝑛𝑡𝑟𝑎𝑡𝑎 𝑖𝑛 𝑒𝑠𝑒𝑟𝑐𝑖𝑧𝑖𝑜 𝑐𝑜𝑚𝑚𝑒𝑟𝑐𝑖𝑎𝑙𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙’𝑖𝑚𝑝𝑖𝑎𝑛𝑡𝑜 𝑒 𝑐𝑜𝑚𝑢𝑛𝑞𝑢𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑜𝑙𝑡𝑟𝑒…”.

La frase che ora risulta dalla modifica è “…𝑺𝒐𝒏𝒐 𝒂𝒎𝒎𝒆𝒔𝒔𝒆 𝒔𝒐𝒍𝒐 𝒍𝒆 𝒔𝒑𝒆𝒔𝒆 𝒒𝒖𝒊𝒆𝒕𝒂𝒏𝒛𝒂𝒕𝒆 𝒆𝒏𝒕𝒓𝒐 𝒊𝒍 30 𝒈𝒊𝒖𝒈𝒏𝒐 2026…” .
Questa formulazione, togliendo l’esplicito “…𝑒 𝑐𝑜𝑚𝑢𝑛𝑞𝑢𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑜𝑙𝑡𝑟𝑒…” che rafforzava il termine del 30 giugno 2026 come data ultima assoluta, e scollegandolo dalla data di entrata in esercizio (che ora può avvenire fino a fine 2027), crea un’ambiguità riguardo la data ultima assoluta per quietanzare tutte le spese ammissibili.

𝐋𝐚 𝐟𝐨𝐫𝐦𝐮𝐥𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚 𝐢𝐧𝐟𝐚𝐭𝐭𝐢 𝐚 𝐜𝐡𝐢𝐞𝐝𝐞𝐫𝐬𝐢 𝐬𝐞 𝐢𝐥 𝐭𝐞𝐫𝐦𝐢𝐧𝐞 𝐮𝐥𝐭𝐢𝐦𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐞 𝐪𝐮𝐢𝐞𝐭𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐫𝐢𝐦𝐚𝐧𝐠𝐚 𝐢𝐧𝐝𝐞𝐫𝐨𝐠𝐚𝐛𝐢𝐥𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐢𝐥 𝟑𝟎 𝐠𝐢𝐮𝐠𝐧𝐨 𝟐𝟎𝟐𝟔 (𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐬𝐮𝐠𝐠𝐞𝐫𝐢𝐭𝐨 𝐝𝐚𝐥 𝐭𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐫𝐢𝐦𝐚𝐧𝐞𝐧𝐭𝐞 “…𝒆𝒏𝒕𝒓𝒐 𝒊𝒍 30 𝒈𝒊𝒖𝒈𝒏𝒐 2026…”) 𝐨 𝐬𝐞, 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐧𝐝𝐨 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐞𝐥𝐢𝐦𝐢𝐧𝐚𝐭𝐨 𝐢𝐥 𝐫𝐢𝐟𝐞𝐫𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐚𝐥𝐥’𝐞𝐧𝐭𝐫𝐚𝐭𝐚 𝐢𝐧 𝐞𝐬𝐞𝐫𝐜𝐢𝐳𝐢𝐨, 𝐜𝐢 𝐬𝐢𝐚𝐧𝐨 𝐢𝐦𝐩𝐥𝐢𝐜𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐝𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐞.
𝐀 𝐦𝐢𝐨 𝐦𝐨𝐝𝐨 𝐝𝐢 𝐯𝐞𝐝𝐞𝐫𝐞, 𝐞̀ 𝐩𝐥𝐚𝐮𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐥’𝐢𝐧𝐭𝐞𝐧𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐬𝐢𝐚 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐝𝐢 𝐥𝐞𝐠𝐚𝐫𝐞 𝐥𝐚 𝐪𝐮𝐢𝐞𝐭𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐬𝐩𝐞𝐬𝐞 𝐚𝐥 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐥𝐞𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐢 𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐢 (𝟑𝟎 𝐠𝐢𝐮𝐠𝐧𝐨 𝟐𝟎𝟐𝟔) 𝐬𝐨𝐩𝐫𝐚𝐭𝐭𝐮𝐭𝐭𝐨 𝐚𝐢 𝐟𝐢𝐧𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐞𝐫𝐨𝐠𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐬𝐚𝐥𝐝𝐨. 𝐃𝐢𝐜𝐨, 𝐬𝐞𝐜𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐦𝐞, 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞́ 𝐥𝐚 𝐟𝐨𝐫𝐦𝐮𝐥𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐦𝐨𝐝𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚𝐭𝐚 𝐧𝐨𝐧 𝐥𝐨 𝐝𝐢𝐜𝐡𝐢𝐚𝐫𝐚 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐞𝐬𝐩𝐥𝐢𝐜𝐢𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐥𝐢𝐦𝐢𝐭𝐞 𝐮𝐥𝐭𝐢𝐦𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐞 𝐥𝐞 𝐬𝐩𝐞𝐬𝐞.
𝐏𝐞𝐫𝐭𝐚𝐧𝐭𝐨, 𝐦𝐞𝐧𝐭𝐫𝐞 𝐢 𝐭𝐞𝐫𝐦𝐢𝐧𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐥 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐥𝐞𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐢 𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐢 (𝟑𝟎/𝟎𝟔/𝟐𝟎𝟐𝟔) 𝐞 𝐥’𝐞𝐧𝐭𝐫𝐚𝐭𝐚 𝐢𝐧 𝐞𝐬𝐞𝐫𝐜𝐢𝐳𝐢𝐨 (𝟑𝟏/𝟏𝟐/𝟐𝟎𝟐𝟕) 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐨𝐫𝐚 𝐝𝐞𝐟𝐢𝐧𝐢𝐭𝐢, 𝐢𝐥 𝐭𝐞𝐫𝐦𝐢𝐧𝐞 𝐮𝐥𝐭𝐢𝐦𝐨 𝐥𝐚 𝐪𝐮𝐢𝐞𝐭𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐝𝐢 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐞 𝐥𝐞 𝐬𝐩𝐞𝐬𝐞, 𝐚 𝐬𝐞𝐠𝐮𝐢𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐫𝐢𝐦𝐨𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐥𝐚𝐮𝐬𝐨𝐥𝐚 “…𝒆 𝒄𝒐𝒎𝒖𝒏𝒒𝒖𝒆 𝒏𝒐𝒏 𝒐𝒍𝒕𝒓𝒆 𝒊𝒍 30 𝒈𝒊𝒖𝒈𝒏𝒐 2026…”, 𝐫𝐚𝐩𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐭𝐚 𝐮𝐧 𝐩𝐮𝐧𝐭𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐧𝐞𝐜𝐞𝐬𝐬𝐢𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐞𝐬𝐩𝐥𝐢𝐜𝐢𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐜𝐡𝐢𝐚𝐫𝐢𝐭𝐨 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐑𝐞𝐠𝐨𝐥𝐞 𝐎𝐩𝐞𝐫𝐚𝐭𝐢𝐯𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐢𝐥 𝐆𝐒𝐄 𝐝𝐨𝐯𝐫𝐚̀ 𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐚𝐫𝐞 𝐞𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐜𝐢𝐧𝐪𝐮𝐞 𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐢 𝐝𝐚𝐥𝐥’𝐞𝐧𝐭𝐫𝐚𝐭𝐚 𝐢𝐧 𝐯𝐢𝐠𝐨𝐫𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐃𝐞𝐜𝐫𝐞𝐭𝐨 𝐜𝐨𝐫𝐫𝐞𝐭𝐭𝐢𝐯𝐨.

𝐒𝐔𝐋𝐋𝐀 𝐑𝐈𝐃𝐔𝐙𝐈𝐎𝐍𝐄 𝐀𝐋 𝟓𝟎% 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐓𝐀𝐑𝐈𝐅𝐅𝐀 𝐏𝐑𝐄𝐌𝐈𝐎

Infine, ricordo che con il Decreto CACER è stato stabilito per chi usufruiva del Fondo Perduto PNRR che la Tariffa Premio concessa per l’energia condivisa era ridotta al 50% ma che tale riduzione non trovava applicazione“…𝑖𝑛 𝑟𝑒𝑙𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑎𝑙𝑙’𝑒𝑛𝑒𝑟𝑔𝑖𝑎 𝑒𝑙𝑒𝑡𝑡𝑟𝑖𝑐𝑎 𝑐𝑜𝑛𝑑𝑖𝑣𝑖𝑠𝑎 𝑑𝑎 𝑝𝑢𝑛𝑡𝑖 𝑑𝑖 𝑝𝑟𝑒𝑙𝑖𝑒𝑣𝑜 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑡𝑖𝑡𝑜𝑙𝑎𝑟𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑖 𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑡𝑒𝑟𝑟𝑖𝑡𝑜𝑟𝑖𝑎𝑙𝑖 𝑒 𝑎𝑢𝑡𝑜𝑟𝑖𝑡𝑎̀ 𝑙𝑜𝑐𝑎𝑙𝑖, 𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑟𝑒𝑙𝑖𝑔𝑖𝑜𝑠𝑖, 𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑑𝑒𝑙 𝑡𝑒𝑟𝑧𝑜 𝑠𝑒𝑡𝑡𝑜𝑟𝑒 𝑒 𝑑𝑖 𝑝𝑟𝑜𝑡𝑒𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑎𝑚𝑏𝑖𝑒𝑛𝑡𝑎𝑙𝑒” .

Ora il nuovo testo precisa che il fattore di riduzione è escluso soltanto in relazione all’energia elettrica condivisa da punti di prelievo nella titolarità di enti territoriali […𝐬𝐨𝐩𝐩𝐫𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐥’𝐢𝐧𝐜𝐢𝐬𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐚𝐮𝐭𝐨𝐫𝐢𝐭𝐚̀ 𝐥𝐨𝐜𝐚𝐥𝐢…], enti religiosi, enti del terzo settore e di protezione ambientale […credo che si faccia riferimento alle Associazioni di Protezione Ambientale di cui all’art. 13 legge 8 luglio 1986, n. 349…] e […𝐯𝐢𝐞𝐧𝐞 𝐨𝐫𝐚 𝐚𝐠𝐠𝐢𝐮𝐧𝐭𝐨 𝐢𝐥 𝐫𝐢𝐟𝐞𝐫𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐚𝐥𝐥𝐞…] 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐞 𝐟𝐢𝐬𝐢𝐜𝐡𝐞.

𝐂𝐎𝐍𝐂𝐋𝐔𝐒𝐈𝐎𝐍𝐄

Le modifiche introdotte dal Decreto Correttivo delineano un quadro di incentivi ampliato e più flessibile per le CER e l’autoconsumo in un bacino di Comuni notevolmente esteso, con l’obiettivo di raggiungere i target del PNRR in maniera più attuabile (es. scadenze, anticipazione) e che si aggiungono alle modifiche introdotte dal recente Decreto Bollette.
Sebbene l’applicazione effettiva delle nuove disposizioni correttive sia subordinata alla pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale ed all’approvazione da parte del Consiglio UE, l’annuncio ha già generato forte aspettativa.

La piena operatività e la chiarezza applicativa dipenderanno però dall’imminente rilascio delle Regole Operative del GSE, che dovranno sciogliere i nodi interpretativi residui e fornire la guida necessaria per l’attuazione pratica di queste importanti misure di sostegno all’energia rinnovabile condivisa.
Sarà infatti compito fondamentale di queste regole sciogliere in particolare l’ambiguità rilevata riguardo al termine ultimo per le quietanze delle spese e fornire le modalità operative precise per l’applicazione delle nuove norme ai progetti in corso, garantendo così una transizione snella e priva di problematiche interpretative e applicative.

Questo aggiornamento, previsto a breve termine dal Correttivo (entro 5 giorni) e anche dal recente Decreto Bollette (entro 90 giorni dalla sua entrata in vigore per quanto riguarda l’articolo 1-ter), servirà presumibilmente ad integrare e armonizzare tutte le disposizioni normative pertinenti derivanti sia dal Decreto CACER originale, sia dalle modifiche introdotte dal Correttivo, sia dalle integrazioni apportate dal Decreto Bollette (DL 19/2025).

La buona riuscita del recepimento delle modifiche, quindi, è strettamente legata alla capacità delle Regole Operative di fornire risposte dettagliate e inequivocabili alle diverse casistiche analizzate.

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